Conosci lo Hákarl? È lo squalo putrefatto che arriva dall’Islanda e la sua storia è semplicemente incredibile. Non perderti questo articolo
Tra le lande desolate e i ghiacci perenni dell’Islanda, un alimento sfida i palati più temerari: l’hákarl, il famoso “squalo putrefatto”. Un viaggio sensoriale che vi catapulterà tra storia, leggenda e sapori decisi, dove tradizione e coraggio si intrecciano in un’esperienza culinaria fuori dal comune.
Le origini dello squalo putrefatto
Essendo da poco tornata dal mio viaggio in Islanda, non posso che raccontarvi la cosa più strana ed estrema che abbia mai fatto: ho mangiato lo squalo putrefatto! Ho visto numerosi video in cui le persone vomitano semplicemente al suo odore e quindi ero molto spaventata. Ma sapevo che dovevo trovarlo e assaggiarlo. Prima di darvi il mio giudizio sul suo sapore, ci tenevo a raccontare la storia fantastica di questo squalo.
Sono varie le versioni che ci sono: in una si narra che nel 1601, uno squalo fu portato a riva e seppellito sotto la sabbia. Dopo mesi, dissotterrato e consumato, la sorpresa: la carne era ancora commestibile. Da quel momento, l’hákarl divenne parte integrante della tradizione islandese, un alimento prezioso per la sopravvivenza in un ambiente ostile.
Nell’altra storia si narra che un ministro molto maleducato e odiato dal popolo islandese, passasse spesso a casa delle persone a scroccare le cene. I contadini e pescatori, stanchi di regalare i loro sacrifici ad un uomo poco perbene, decisero di prendere una carcassa dalla spiaggia di uno squalo. Dopo averla cucinata e servita al ministro, pensavano di averlo intossicato in qualche modo e invece dopo una settimana il ministro tornò ringraziandoli che quella pietanza gli aveva fatto passare i bruciori di stomaco.
Un’esperienza per stomaci forti
La carne di squalo, solitamente di squalo groenlandese o squalo elefante, viene eviscerata e seppellita in una buca sotto terra, coperta da pietre pesanti. Un processo di fermentazione naturale, che dura fino a sei mesi, trasforma la carne in un alimento dal sapore forte e pungente, simile a un formaggio stagionatissimo, e dall’odore intenso di ammoniaca.
Questo tipo di squalo può vivere anche 500 anni nei fondali più bui del mare. Non riuscendo a eliminare l’urea, questa viene trattenuta al suo interno, dando così l’odore e il sapore terribile di ammoniaca alla carne. L’hákarl viene servito come antipasto, tagliato a cubetti e accompagnato da un bicchierino di brennivín, l’acquavite islandese. Il suo gusto deciso e il suo odore penetrante non sono per tutti, ma per gli islandesi è una vera e propria prelibatezza
Io sono sopravvissuta a questa esperienza e vi confesso che il sapore me lo immaginavo molto peggio. L’odore è quasi più pungente del sapore. Una confezione l’ho pagata una decina di euro e l’ho trovato nel supermercato Kronan.