“Terremoti più forti” in arrivo, l’allarme lanciato dall’Ingv: la situazione è preoccupante?

“Terremoti più forti” in arrivo: l’allarme lanciato dall’Ingv mette in luce una situazione preoccupante che richiede una seria valutazione delle possibili implicazioni e un’adeguata preparazione da parte delle autorità competenti.

Terremoti più forte
Terremoti più forte – Foto: Pisciarelli – ANSA

La situazione nei Campi Flegrei rimane al centro dell’attenzione, suscitando dibattiti tra coloro che sollevano allarmi e chi richiama alla prudenza. È innegabile che l’area, da diversi mesi, sia segnata da un’attività bradisismica significativa, un fenomeno che richiede un’attenta valutazione basata su solide evidenze scientifiche.

“Terremoti più forti” in arrivo

Il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Mauro De Vito, ha preso la parola durante un incontro pubblico presso la X Municipalità per informare i cittadini sulla situazione dei Campi Flegrei. Ha dichiarato: “Potrebbero verificarsi terremoti di magnitudo superiore, ma non possiamo fornire previsioni precise“.

D’altra parte, Giuseppe De Natale, un dirigente di ricerca presso l’INGV, ha scritto un articolo sul ‘Corriere della Sera’ per chiarire la situazione. Ha respinto le ipotesi apocalittiche diffuse da alcuni media, che dipingono scenari catastrofici a livello continentale o addirittura globale.

Secondo De Natale, tali scenari si basano sull’eruzione più potente mai avvenuta in Europa negli ultimi 300.000 anni, l’Ignimbrite Campana di 40.000 anni fa. Ma egli precisa che questa eruzione, anche se considerevole, non può essere classificata come una supereruzione.

Situazione terremoti
Situazione terremoti

Inoltre, De Natale sottolinea che l’evento non è collegato alla formazione della caldera flegrea, dimostrando così che i Campi Flegrei non sono un supervulcano e pertanto non possono generare supereruzioni.

Le possibili eruzioni nei Campi Flegrei

Escludendo scenari catastrofici, De Natale prevede che le future eruzioni nei Campi Flegrei potrebbero avere un indice di esplosività vulcanica compreso tra 2 e 4-5. Ad esempio, l’eruzione del Monte Nuovo nel 1538 è stata classificata con VEI=2. Anche le eruzioni più intense, come quella di Agnano-Montespina avvenuta circa 4.500 anni fa, rientrano in questa fascia.

Il vulcanologo sottolinea che nessuna di queste eruzioni ha prodotto flussi piroclastici capaci di raggiungere Napoli al di fuori della caldera. Quindi, De Natale enfatizza che le potenziali eruzioni sarebbero “ben lontane dalle ipotesi apocalittiche” e sottolinea l’incertezza nella previsione di tali eventi.

De Natale sottolinea che, nonostante i vari scenari ipotizzati, non è possibile prevedere con certezza le eruzioni nei Campi Flegrei, che potrebbero comportare rischi legati ai gas tossici. Ma sottolinea l’importanza di un approccio scientifico, evitando di creare allarmismi dannosi.

Attualmente, l’obiettivo principale è comprendere i potenziali rischi e agire di conseguenza, implementando un piano di evacuazione per proteggere la popolazione in caso di emergenza. De Natale evidenzia che l’evacuazione è un tema delicato, poiché un’allerta mancata potrebbe esporre molte persone all’eruzione, mentre un’allerta falsa sarebbe altrettanto dannosa dal punto di vista economico e sociale

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