Numerose sono le vittime della siccità: senza di loro siamo spacciati, è allarme

Ulteriori deficit di piogge e un aumento delle temperature, incrementeranno l’aumento delle carcasse: la situazione è critica

Elefante
Elefante – Ttiviaggi.it

In passato, la stagione delle piogge dello Zimbabwe iniziava in modo regolare ad ottobre e proseguiva fino a marzo. Tuttavia, negli ultimi anni, è diventata irregolare, con periodi di siccità più lunghi e intensi.

Gli effetti del cambiamento climatico

Ci troviamo nel parco nazionale Hwange, il più esteso parco dello Zimbabwe, dove negli ultimi mesi sono state scoperte numerose carcasse di elefanti morti. La mancanza d’acqua causata dalla lunga siccità che sta colpendo quella regione dell’Africa, sta creando molti danni. Gli effetti dei cambiamenti climatici stanno infatti portando devastazione, e questi elefanti morti ne sono una chiara testimonianza.

Purtroppo, le previsioni non sono rassicuranti: secondo gli esperti, il numero delle carcasse aumenterà, soprattutto a causa di fenomeni meteorologici. Uno di questi è El Niño, che sta peggiorando la situazione. El Niño è un’irregolarità periodica caratterizzata da un riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Questo fenomeno può influenzare significativamente i modelli climatici globali, portando a variazioni di temperatura e regimi di precipitazioni in varie parti del mondo.

El Niño è associato a eventi meteorologici estremi come siccità, incendi boschivi, inondazioni o tempeste più violente, a seconda della sua intensità e posizione. Purtroppo, gli studi indicano che i cambiamenti climatici potrebbero intensificare i suoi effetti, con conseguenze sempre più gravi.

elefanti
elefanti – ttiviaggi.it

Le vittime del surriscaldamento e della siccità

Il Fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifaw) ha classificato la situazione come una vera crisi per elefanti e altre specie animali. Sebbene El Niño quest’anno abbia provocato inondazioni mortali nell’Africa orientale, si prevede che causerà precipitazioni inferiori alla media nell’Africa meridionale. Le autorità temono di rivivere quanto accaduto nel 2019, quando più di 200 elefanti persero la vita a Hwange sempre a causa della siccità.

A essere colpiti principalmente sono i piccoli, gli anziani e gli elefanti malati che non possono percorrere lunghe distanze per trovare l’acqua. Basti pensare che un elefante di taglia media necessita di circa 200 litri d’acqua al giorno. Il parco nazionale Hwange ospita circa 45 mila elefanti, oltre a più di cento altre specie di mammiferi e 400 di uccelli. Attualmente i ranger stanno cercando di rimuovere le zanne dalle carcasse così da non attirare i bracconieri.

Mantenere vivi gli elefanti è essenziale anche per il benessere dell’ecosistema, poiché sono degli alleati fondamentali per la lotta ai cambiamenti climatici. Contribuiscono infatti alla dispersione della vegetazione consentendo così alle foreste di diffondersi, rigenerarsi e prosperare. Sicuramente, aiutano l’ambiente molto di più di quanto facciamo noi, perciò è nostro dovere tutelarli.

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